Come progettare nuove forme di interazione con il cibo attraverso gli oggetti sulla tavola e i movimenti del nostro corpo? E come narrare, attraverso questi elementi, la storia di un nuovo rituale collettivo e comunitario?
Giulia Soldati utilizza il design come strumento per esplorare le culture culinarie e svelare le pratiche sociali, politiche e culturali legate alla preparazione e al consumo del cibo. La sua pratica promuove un nuovo approccio sensoriale all’atto del mangiare, attraverso esperienze che invitano all’uso delle mani a tavola.
Nel workshop Le mani in movimento abbiamo progettato e prototipato una serie di oggetti in ceramica per introdurre nuove gestualità a tavola e dare vita a un’esperienza culinaria coinvolgente ed evocativa.
Siamo partiti dall’analisi di come il nostro corpo interagisce con utensili e stoviglie, della manualità del cucinare e del mangiare – con gesti come versare, intingere, pressare, rompere, pizzicare, mescolare, impastare – e delle affinità e differenze tra la manipolazione degli ingredienti e la manipolazione dell’argilla.
Esplorando linee e forme, abbiamo dato vita a una prima serie di prototipi in carta, prima di passare alla lavorazione della ceramica vera e propria.
In dialogo con una coreografia di movimenti, questi artefatti ceramici promuovono una riscoperta sensoriale dello stare a tavola invitando a interagire con il cibo in modo inconsueto.
Il workshop fa parte di NIMI – La Nuova Intelligenza del Made in Italy, un progetto finanziato dal PNRR, incentrato su artigianato, intelligenza artificiale e innovazione sociale ed etica, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze italiane nel settore creativo.
Photo credits: Giorgio Di Gregorio
GIULIA SOLDATI
Classe 1990, è una designer che lavora con il cibo. Dopo un master in Social Design presso la Design Academy Eindhoven, nel 2016 ha avviato la propria pratica, in cui usa il design come strumento per esplorare le culture culinarie e svelare le pratiche sociali legate alla preparazione e al consumo del cibo, generando conversazioni attorno alle politiche e agli aspetti socio-culturali dell’atto del mangiare.
Attualmente basata a Copenhagen, è la founder di Contatto Eating Experience, con cui promuove un nuovo approccio sensoriale al cibo e una riscoperta intima del nostro rapporto con esso, attraverso esperienze culinarie che invitano all’uso delle mani a tavola.