30 giugno 2020

LA GRAFICA È CONOSCENZA TACITA – #ISSUE 03

Questo mese parliamo di Grafica e di Type Design con Ko Sliggers, docente di Progettazione Grafica, e attraverso le testimonianze degli studenti che hanno frequentato il suo corso nell’Anno Accademico 2019-2020.


IL DOCENTE

KO SLIGGERS – Graphic e type designer, cuoco
www.dutchfonts.com / www.kokentussenvulkanen.net
Docente del Laboratorio di Progettazione Grafica

Mi piace pensare al Laboratorio di Progettazione Grafica come a un “club sandwich”: stratificato, variegato ma coerente, una polifonia delle tante sfaccettature del mestiere – un mestiere che fondamentalmente consiste nella produzione di significati ed è quindi profondamente connesso con la nostra esperienza vissuta. La grafica è conoscenza tacita.

Con la parte introduttiva del corso intendo fornire agli studenti le coordinate per orientarsi nel contesto della comunicazione visiva, mostrando loro un’ampia panoramica del mondo della grafica, intesa come risultato della conoscenza della storia della scrittura, della tipografia e della grafica stessa.

Piuttosto che in una serie di stili diversi, la storia della grafica può essere sintetizzata nella ricerca di strategie visive e di comunicazione, caratterizzate da varie tipologie di approccio:

funzionalismo – orientato al problem solving
formalismo – celebra la liberazione del funzionalismo: la forma non dipende dal contenuto
informalismo – corrente anti-estetica
dialogismo – pratica morale che mira a coinvolgere in modo critico il pubblico

Gli elementi storici e le diverse correnti progettuali vengono correlate alla parte laboratoriale del corso attraverso varie esercitazioni, tra cui quelle tipografiche in cui viene chiesto agli studenti di abbozzare i caratteri tipici dei vari gruppi storici della classificazione Vox per imparare a riconoscerne le caratteristiche peculiari e comprendere il contesto in cui si sviluppano.

Gli studenti sperimentano sin da subito la progettazione di caratteri con esercizi di riproduzione delle lettere, seguendo i principi del metodo Novo Typo, un percorso di decostruzione e ricostruzione che realizziamo tramite la separazione cromatica. I risultati ottenuti vengono poi stampati presso uno dei laboratori dell’Accademia con la collaborazione della responsabile Nina Hausmann, per approfondire la stampa tipografica, ovvero la tecnologia con cui si producono testi e immagini per mezzo di matrici rilievografiche.

NOVOTYPO – In ordine: Rebecca Ferrara, Carla Gangemi, Francesca Borzì, Rossella Genovese, Sophia Brondi

I caratteri sono protagonisti anche di una serie di esercitazioni che abbiamo chiamato autoritratti tipografici, in cui gli studenti raccontano se stessi attraverso dei concetti che li caratterizzano. Le parole vengono messe in relazione alle forme dei loro volti, per cui il contenuto viene collegato a delle forme specifiche. Il gruppo di esercitazioni si articola in:

Elencare, catalogare se stesso

ELENCARE, CATALOGARE SE STESSO – In ordine: Maria Bracco, Alex Olivadoti, Mattia Mosca, Rossella Genovese, Giulia Livoti, Carolina Celi, Giuliana Di Stefano

Io come infografica – le spese annuali della vita quotidiana

IO COME INFOGRAFICA – In ordine: Carolina Celi, Alessandra Florida, Carla Gangemi, Chiara Cannavò, Francesca Borzì

Vivere le domande – dare forma al testo secondo le tecniche/strategie visive

VIVERE LE DOMANDE – In ordine: Carolina Celi, Rossella Genovese, Mattia Mosca, Aurora Tomaselli, Noemi Licari, Federico Tabbone, Rebecca Ferrara, Paolo Micalizzi

Il ritratto come poesia o come istruzioni per l’uso

Un altro tema importante è la produzione di significati attraverso lo sviluppo di un vocabolario visivo. Con questo esercizio si intende innescare l’acquisizione di consapevolezza nella traduzione di concetti in immagini.
Attraverso la tecnica del collage gli studenti devono esprimere 12 diverse nozioni e le nozioni devono dialogare tra loro, generando un linguaggio, un “dialetto” specifico.

VOCABOLARIO VISIVO – Da sinistra a destra: Udibile e Lento di Rebecca Ferrara

VOCABOLARIO VISIVO – Giorgia Cummaudo

VOCABOLARIO VISIVO – Da sinistra a destra: Tecnico e Duro di Paolo Micalizzi

La calligrafia astratta è un esercizio per incoraggiare l’espressione individuale – oltre che per sviluppare la capacità di dar forma e significato ad un’immagine. Permette di sviluppare una propria sensibilità, un occhio critico rispetto all’equilibrio tra le parti inchiostrate e gli spazi bianchi che si generano nelle forme scritte e di allenare la mano e le braccia rendendole “obbedienti”.

Esempi di CALLIGRAFIA ASTRATTA

Con l’intento di raccontare e dare forma cartacea ai metodi e processi che vengono appresi durante l’anno, la fase finale del corso prevede un lavoro sulla costruzione della pagina di testo a partire dallo studio dell’ingombro tipografico e della griglia, uno strumento che disciplina il pensiero imparando ad organizzare e domestica i contenuti visivi all’interno di uno spazio.
Per mantenere un approccio critico anche nel contesto dell’impaginazione viene studiato il processo di costruzione della “pagina ideale”, il concetto di page harmony e l’utilizzo della griglia nel contesto storico del Modernismo (The International Style), per poi contrapporlo al movimento controcorrente degli anni ‘70, caratterizzato da un approccio impegnato e coinvolgente.

Immagini sulla costruzione della pagina e il concetto di page harmony

Nonostante le esercitazioni proposte durante il Laboratorio di Grafica siano varie e diversificate, risultano accomunate da un pensiero che cerco di trasmettere agli studenti: la grafica è conoscenza tacita, il suo significato si sviluppa ed emerge perché la comunicazione è strettamente interconnessa con la nostra vita e le esperienze vissute. Lavorare in modo consapevole e critico è fondamentale. Comunicare significa soprattutto scegliere cosa comunicare e perché comunicarlo, rientrando così nell’ambito morale: a che cosa serve il messaggio che sto diffondendo? È disciplinario oppure emancipante?


GLI STUDENTI

ALEX OLIVADOTI
Le riflessioni e i consigli del professore mi hanno fatto capire che ognuno di noi può creare i propri schemi e i propri canoni estetici, che non esiste una strada giusta o “il modo corretto” per fare qualcosa e che gli schemi e i canoni estetici del mondo che ci circonda, che crediamo inviolabili, sono stati creati da qualcuno come noi e possono a loro volta cambiare per mano nostra.

IO COME INFOGRAFICA – Alex Olivadoti

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ALESSANDRA FLORIDIA
Ho scoperto che studiare grafica è un viaggio serio e prima di intraprendere un viaggio serio bisogna sempre preparare la valigia con criterio. Ko apre i bagagli di tutti e aiuta ognuno a controllare quello che c’è dentro il proprio. Ci aiuta a prendere consapevolezza dei nostri strumenti, a scoprire cosa vogliamo comunicare e a come farlo per arrivare a destinazione.

NOVOTYPO – Alessandra Floridia

VIVERE LE DOMANDE E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Alessandra Floridia

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FRANCESCA BORZÌ
Quello che ho imparato nel corso di grafica lo ritrovo oggi anche guardandomi intorno: osservando il titolo di un film e di una serie tv, ad esempio, sono in grado di capire cosa quel determinato font o la dimensione scelta vogliano comunicare. Il corso mi ha dato gli strumenti per capire meglio il mondo di oggi.

VIVERE LE DOMANDE E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Francesca Borzì

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CHIARA CANNAVÒ
Prima di questo corso non sapevo cosa significasse concretamente progettare e sperimentare nel campo della grafica, ma attraverso le esercitazioni ho acquisito dimestichezza nel trasmettere significati. Ad esempio, attraverso la forma tipografica, ho raccontato me stessa lavorando sull’identità delle forme (caratteri o pittogrammi) realizzando diverse tipologie di ritratto. Ko Sliggers mi ha spinta ad osare e andare sempre oltre a ciò che io credevo inizialmente fosse il mio massimo e adesso sento di essere sempre più consapevole e affascinata dal settore.

VOCABOLARIO VISIVO – Chiara Cannavò

VIVERE LE DOMANDE E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Chiara Cannavò

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MARIA BRACCO E GIORGIA CUMMAUDO
Il corso propone la sperimentazione di metodi differenti e la realizzazione di progetti interpretativi in modo stimolante, coerente ed interessante. Un frizzare di idee e un’evoluzione costante sulle tecniche. Un percorso intenso che ci ha aiutato a sviluppare un occhio critico ed un metodo progettuale efficace.

NOVOTYPO – Maria Bracco

VOCABOLARIO VISIVO – Da sinistra a destra Tecnico e Lento di Maria Bracco

NOVOTYPO – Giorgia Cummaudo

VIVERE LE DOMANDE E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Giorgia Cummaudo

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SOPHIA BRONDI, CARLA GANGEMI E ROSSELLA GENOVESE
Le esercitazioni, con le loro mille sfaccettature, sono state un momento di crescita: abbiamo imparato ad esprimere concetti astratti difficili da spiegare a parole e a sviluppare un linguaggio visivo individuale acquisendo anche competenze trasversali.

Sophia Brondi: Stimolante dal punto di vista creativo, la libertà d’espressione che ci ha lasciato il docente ha favorito lo sviluppo di un pensiero critico nella costruzione dell’immagine.

VIVERE LE DOMANDE E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Sophia Brondi

VIVERE LE DOMANDE E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Carla Gangemi

VOCABOLARIO VISIVO – Da sinistra a destra: Aperto e Fragile di Carla Gangemi

Rossella Genovese: Nonostante non conoscessi il mondo della grafica, grazie alle capacità espressive e comunicative del professore Ko Sliggers sono riuscita ad esprimermi in maniera del tutto libera e personale. È esattamente questa determinazione che mi spinge ad andare oltre e immaginarmi un possibile futuro nel mondo della grafica.

VOCABOLARIO VISIVO – Rossella Genovese

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FLAVIA MARINO GAMMAZZA
Con il lavoro e la pratica sono riuscita a comprendere meglio quello che stavo trattando, a percorrere nuove strade, a sperimentare nuovi metodi ma soprattutto a far trasparire ciò che sono, a fare di ogni progetto un qualcosa di personale. Da questo punto di vista, rappresentativa è l’esercitazione “Io come infografica” in cui credo di aver mostrato il mio metodo di lavoro attraverso il processo di sperimentazione e ricerca delle forme.

IO COME INFOGRAFICA E ELENCARE, CATALOGARE ME STESSO – Flavia Marino Gammazza


#ISSUE 03 – GIUGNO 2020

Categorie : Issue

ISSUE #03
GIUGNO 2020


Laboratorio di Grafica
A. A. 2019–20
DOCENTE
Ko Sliggers


CON IL SUPPORTO DI
Maria Bracco
Rebecca Ferrara


STUDENTI
Francesca Borzì
Maria Bracco
Sophia Brondi
Chiara Cannavò
Carolina Celi
Giorgia Cummaudo
Giuliana Di Stefano
Rebecca Ferrara
Alessandra Floridia
Carla Gangemi
Rossella Genovese
Noemi Licari
Giulia Livoti
Flavia Marino Gammazza
Paolo Micalizzi
Mattia Mosca
Alex Olivadoti
Federico Tabbone
Aurora Tomaselli